Usseglio 21 Luglio 2018
Commemorazione della posa della Madonna del Rocciamelone
Questa ricorrenza è un momento molto atteso dai valligiani, legati alla statua bronzea da profonda devozione e fortemente attratti da quell’aura di mistero che per secoli avvolse la montagna su cui poggia.
Favole e leggende s’intrecciarono anticamente attorno al Rocciamelone. Il primo a raggiungere la sua cima fu Bonifacio Rotario d’Asti. Era il 1° settembre 1358 quando pose sulla sommità come ex voto un trittico raffigurante la Madonna con il Bambino e ai lati San Giorgio e San Giovanni Battista. Divenne così meta di pellegrinaggio di personaggi illustri e sconosciuti montanari che ne risalivano le pendici partendo dalla Valle di Susa. Una vera conquista oltretutto, perché fino alla seconda metà del XVIII secolo il Rocciamelone era considerato la montagna più alta d’Europa.
Con il diffondersi dell’alpinismo, verso la fine dell’800 fu assai frequentato oltre che da devoti, anche da appassionati di montagna che col passare degli anni tracciarono nuove vie per raggiungere la cima. La statua della Madonna fu voluta dal canonico Antonio Tonda, Prevosto della Cattedrale di Susa e dal prof. Giovanni Battista Ghirardi direttore di un giornale per bambini che lanciò un invito a tutti i bimbi d’Italia perché contribuissero alla realizzazione del progetto. Più di 100.000 risposero all’appello e il 28 luglio 1899 la Madonna divisa in 8 pezzi, fu portata sulla vetta e lì ricomposta dagli Alpini del Battaglione Susa.
Curiosità: La scritta dettata da Leone XIII per la Madonna del Rocciamelone Maria Virgo, nive candidior, tuere Ausoniae fines (O Vergine Maria, più bianca della neve, proteggi i confini d’Italia) è stata scolpita nel 1912 anche in una cappella chiamata Spillek nel Comune di Roana sull’Altipiano di Asiago, dove passava il confine tra Austria e Italia